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Il Particolor nella storia

 Il più grande antenato di tutti i barboni, è il Barbone Particolor.

Questo è un fatto che alcuni lo vogliano ammettere o meno.

I primi rendering trovati fino ad oggi di un cane di tipo Barbone,  sono un'intaglio senza colore, ma tutte le prime foto, dipinti e disegni realizzati su carta mostrano chiaramente che il barbone dell'epoca era di due colori.

Il "parti poodle" è il barbone originario.

Quando si descriveva, disegnava, dipingeva e discuteva di barboni nel 1400, 1500, 1600, 1700 e 1800, il mantello descritto era quasi sempre multicolore. 

Agli inizi del '900, le dame di corte iniziarono ad interessarsi al Barbone, e si innamorarono del carattere di questi meravigliosi cani da caccia e da riporto in acqua. Ritenuto più elegante nel colore "uniforme", la selezione mirò sempre più ad escludere il mantello "colorato" dalla razza, abbiamo numerose testimonianze dell'epoca dalle quali si deduce che gli allevatori iniziarono a selezionare il colore solido escludendo dal loro piano di allevamento quei cuccioli che nascevano particolor.

Due erano le modalità principali in cui alcuni allevatori e cinofili lavoravano per eliminare il bi-colore dalla razza:

1.)  Tramite l'aberrante pratica dell'abbattimento; 

2.) Non registrandoli  di proposito . Quindi, quando da un barbone solido nascevano cuccioli particolor  (come spesso accadeva poiché loro stessi provenivano da un parti) , l'allevatore registrava quel barbone solo come solido, e questo è andato avanti per generazioni e generazioni. Questa pratica non etica in realtà contamina il vero pedigree di molti barboni nati tra la fine del 1800 e la fine del 1900/inizio degli anni 2000.

Fortunatamente alcuni allevamenti importanti continuarono ad allevare barboni parti, troviamo ad esempio testimonianze del Vulcan Kennels of England.

Molti dei parti di Vulcan Kennel derivavano da barboni allevati da Jane Lane del famoso Nunsoe Kennels.

 

Abbiamo immagini fotografiche arrivate ai giorni nostri che ritraggono barboni nella ricerca del tartufo, e libri e immagini  evidenziano come il barbone originale per la caccia al tartufo era parzialmente colorato.

Il primo libro sulla cinofilia pubblicato  negli Stati Uniti  (1856), ritraeva l'immagine di un particolor sotto la dicitura "Poodle".

Uno dei primi dipinti/raffigurazioni di un barbone è un dipinto a olio su una tavola di quercia datato 1496. Il dipinto è il Museo di Auckland e mostra la Vergine Maria e il Bambino con Santi e alcuni barboni nani in Continental Clip.

Purtroppo molti, se non la maggior parte, dei libri sui barboni e sui cani in generale furono pubblicati dopo i primi del 1900, periodo in cui si cominciò a prediligere il barbone solido, esclusivamente a causa della sua popolarità. Pertanto la maggior parte dei libri, che solitamente venivano scritti da coloro che appartenevano al mondo dei "cani da esposizione", non menzionavano i Particolor o li menzionavano negativamente per influenzare il mainstream e confermare e implementare il loro nuovo standard. Coloro che hanno scritto in modo onesto e imparziale sulla razza hanno  sempre  menzionato il  mantello bicolore originale del barbone. Prima che gli standard fossero fissati in Inghilterra, Francia, Germania e negli Stati Uniti, i barboni di tutte le taglie dovevano essere trovati maculati e bianchi, o bianchi maculati di colori: multicolori, come vengono chiamati questi cani. 

Arriviamo quindi ai giorni nostri, in un panorama cinofilo che vede il Particolor riconosciuto in varie zone del mondo, ma ognuno con il suo nome. Stesso cane, diverse razze. Questo per un buon allevatore, è un grosso problema, poichè l'incrocio tra diverse razze non è permesso naturalmente, e si rischia così un grande impoverimento delle linee di sangue dei Particolor. 

Anche se, alla fine del 2023, la Francia (che detiene lo Standard ufficiale della razza Barbone), ha finalmente ammesso che anche i particolor fanno parte della razza Barbone, semplicemente in una differente declinazione di colore. Siamo tutti in attesa delle valutazioni dell'FCI (Federazione Cinofila Internazionale), per capire quale sarà il futuro dei Particolor!

Cliccando sul tasto in calce, troverete il comunicato in questione, per un approfondimento preciso.

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